Creare valore è un asset fondamentale per le consumatrici e i consumatori di oggi. La produzione di un prodotto eccezionale diventa tale solo se accompagnata dalla produzione di un servizio altrettanto eccezionale. E questo aspetto è essenziale per diffondere capillarmente lo stesso bene su più territori, soprattutto se internazionali.
Il prezzo che si paga, infatti, per un prodotto equivale alla somma dei costi suddivisi per tutte le attività necessarie alla supply chain e ad un margine di profitto più o meno elevato. Ma il prezzo di vendita iniziale, utilizzato per il lancio di un prodotto, non è definitivo: può cambiare nel tempo. In base a cosa?
La/il consumatore/trice di oggi desidera usare il suo tempo nei migliori dei modi, è più preparata/o, probabilmente si sarà informata/o online e vuole esperire in prima persona quanto dichiarato dal brand. Non è più sufficiente dichiarare un valore, esso va dimostrato nei fatti e quindi anche nei servizi che offre. La trasparenza è essa stessa un valore.
Ne sono un esempio le iniziative legate a valori quali la sostenibilità, l’inclusione e la diversità. Se il cambiamento non è affrontato a tutti i livelli della supply chain, e quindi internamente ed esternamente, allora non si riuscirà a convincere fino in fondo consumatrici/tori.
Secondo una ricerca del Professore Sandro Castaldo, Founding Partner di Focus Management, se consideriamo il Pil della Lombardia e quello dell’Italia, si può notare come la maggior parte della ricchezza sia riconducibile alla produzione di servizi e di attività distributive collegate ai beni (come le catene distributive o l’e-commerce).
L’importanza di questo fattore si nota soprattutto se si osservano alcuni settori specifici. Per fare un esempio possiamo citare il mondo dei mobilifici: la città di Milano e la regione Lombardia erano leader nel campo, ma a causa della loro scarsa competitività sul sistema distributivo, sono state scalzate da competitor più efficaci sul fronte retail.
L’investimento più oculato punta alle competenze e conoscenze distributive – riferite sia ai canali digitali, sia a quelli fisici – nel tentativo di integrarli in ottica omnichannel e non solo multichannel, migliorando così l’esperienza di acquisto offline e online.
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FOCUS ) MGMT